Il 19 Gennaio 2024 torna in scena “Il Giuoco delle Parti”(clicca per leggere la scheda dello spettacolo) prodotto da IGeneticamenteMortificati noi dell’Argante abbiamo colto l’occasione per incontrare i protagonisti dello spettacolo. Non perdetevi dunque i nostri SPECIALI per scoprire tutte le curiosità sullo spettacolo e non solo.
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Maestro Marchi, le tue musiche originali hanno segnato il ritmo della pièce, il passaggio di sentimenti e atmosfere e molto altro ancora, com’è stato rendere lo spettacolo, le idee registiche e le interpretazioni in musica?
Devo dire che questa pièce a differenza di altre musicate in passato era densa di scene e momenti musicali quindi da un certo punto di vista, diciamo impressionistico, è stato in vari momenti dello spettacolo più agevole mettere le musiche; penso a quando gli ubriachi rincorrono la povera governante, o quando sempre gli ubriachi scatenano un ballo con la bella Silia. All’inizio, appena letto il copione, il regista (grande) Iacopo Biagioni mi disse che lo spettacolo si sarebbe aperto con un valzer che ho volutamente reso sontuoso per marcare la signorilità dei padroni di casa, un pò strambi a modo loro ma sicuramente intelligenti e economicamente agiati. Un altro passaggio che mi piace è quando Silia si sveste per l’amante alla fine dell’atto; Iacopo mi disse che si aspettava una certa musica, ed è quella che mi ha forse impegnato di più anche se fatta solo al piano; non era facile fare una coda musicale ad una scena carica di romanticismo ma anche di sottinteso erotismo; poi alle prove ho visto la scena in penombra con un faro che dava un effetto notturno e mi sono convinto su un tappeto morbido senza accenti, nè cupo, nè allegro, semplicemente, secondo me, di sospensione. Mi è piaciuta molto anche l’ansia prima del duello, con lo stridere dei piatti sul contrabbasso ossessivo; a volte si hanno ottimi risultati con due note e qualche suono, è la magia della musica per il teatro.
Iacopo, tu sei stato il regista di questo spettacolo, avevi il compito di dare linfa nuova ad un testo di Pirandello che ha oltre 100 anni, hai pensato anche alla scenografia. Il risultato è stato strabiliante, uno complimento ricevuto è stato quello di aver trasportato il tutto, nel Teatro dell’Assurdo. Come hai lavorato a questo spettacolo?
Alla prima lettura di questo testo sono rimasto spaventato dalla mole di lavoro che avremmo dovuto affrontare sia a livello scenico che interpretativo per poter eseguire uno spettacolo che uscisse dall’ambito classico . È un po’ quello che mi piace più fare se hai a disposizione un materiale umano di un certo livello che risponde al pensiero e si fida della direzione. Tutto questo ti stimola a poter spingere per così dire sull’acceleratore e portare certe scene su toni meno classicheggianti. La mia matrice tecnica mi impone di curare scene e luci fino dalle prime prove. Il cast e la produzione hanno molto facilitato il risultato finale. Senza dimenticare l’idea di musica supportata e ampliata dal Maestro Marchi.
Milena, chi meglio di una cameriera (il tuo personaggio è quello di Clara, governante di Silia Gala), può raccontarci il clima che si respira in casa Gala, dopo che la signora è rimasta libera di esercitare la sua vita. Il tuo personaggio vede tutto e sente tutto. Che sensazioni hai avuto a portarlo in scena?
La vita per una cameriera in Casa Gala non è certo monotona: la mia signora è un tipo inquieto, uno spirito libero. È imprevedibile, vive tutto a fondo, intensamente e, perché no, con un pizzico di follia. Niente le sfugge, e così, finalmente, il signor Leone ha trovato pane per i suoi denti! Non ci si annoia mai in casa Gala e la vita di una cameriera non è mai ripetitiva poichè tutto può succedere. La signora Silia mi coinvolge anche nelle cose più impensate e folli pur di raggiungere i suoi obiettivi. La figura femminile di Silia è un personaggio fuori dagli schemi: donna libera di esprimere il suo pensiero ed emancipata in un’epoca in cui non è affatto scontato, mette un po’ in crisi la figura subordinata della cameriera che un po’ la teme ma che probabilmente in realtà la ammira per la sua determinazione e sfrontatezza.
Ernesto Censere
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