L’Argante #146 || Beatles, now, then, forever…

Novembre 2023, guido, in sottofondo la radio che parla, probabilmente non la sto del tutto ascoltando, anche perchè nel frattempo inveisco contro gli automobilisti e anche qualche pedone indeciso che non si decide ad attraversare.

Poi lo speaker radiofonico dice:

“finalmente possiamo dirlo: oggi esce “Now and Then” il nuovo singolo dei Beatles!”

Per i primi 4 secondi il mio cervello recepisce queste parole contraccambiando con un attimo di sorpresa. Allora adesso il mio ascolto è attivo e scopro che Yono Ono nel 1994, dopo la morte di John nel 1980, consegnò a Paul una musicassetta con le incisioni domestiche di alcuni brani tra cui: “Now and Then”.

Potrebbe sembrare una cosa normalissima se non fosse che riguarda i Beatles, band intrisa di un’aura affascinante, misteriosa, mitica e perchè no mistica!

Ricevuta la musicassetta, Paul, George e Ringo cominciarono subito a lavorare a queste registrazioni e due brani “Free as a Bird” e “Real Love” entrarono a far parte del progetto “Anthology”, pubblicato tra il 1995 e il 2000, mentre “Now and Then” non trovò spazio. Perché? Perché il nastro era troppo danneggiato e nemmeno le tecnologie dell’epoca erano in grado di rimediare… ora è facile, fate un salto di 25\30 anni, la tecnologia è arrivata, i Beatles purtroppo hanno perso un altro pezzo (George), ma abbiamo disposizione molti più strumenti, come la AI: l’intelligenza artificiale, ed è grazie ad essa che, ripreso il progetto del brano, si è riusciti ad isolare e riparare la registrazione della voce di John da tutto il resto e vengono i brividi al pensiero di riuscire a sentire la sua voce isolata, limpida, casalinga….aggiungete a Lennon, il lavoro degli altri Fab Four e il gioco è fatto!

E così gli “scarafaggi” tornano con il loro nuovo brano nel 2023. È senza dubbio molto interessante l’utilizzo di questo strumento nella musica, forse uno dei primi – se non il primissimo – esperimento, ed anche in questo emerge l’avanguardismo del gruppo che dal 1960 continua a produrre… quindi praticamente da 63 anni! Tutto ciò contribuisce a rendere affascinante l’universo che ruota attorno a loro, già alimentato da leggende su scambi e sostituzioni di componenti morti misteriosamente.

“Now and Then”, oltre al fascino del processo grazie al quale è stato realizzato, è un brano che genera anche altre riflessioni! Se i Beatles hanno continuato a produrre questi nuovi brani lo si deve a John Lennon sicuramente ma anche e soprattutto a Yoko Ono! E’ grazie a Yoko, che, per molto tempo e forse ancora oggi, è stata considerata la causa dello scioglimento della band, che queste musicassette sono arrivate a Paul e quindi a tutti i loro fan.

Ripensandoci, forse l’aspetto più intrigante che riguarda la canzone del gruppo di Liverpool, più che l’utilizzo dell’AI su cui la cronaca ha posto l’attenzione, è una serie di circostanze:

  • La canzone nasce da una registrazione “fai da te” di John, come quando a scuola la maestra Anna Brucculeri di Pozzuoli mi faceva registrare le letture per imparare a leggere, riascoltandomi… si, lo ammetto, mi sentivo un piccolo John!
  • Nel 1994 la musicassetta arriva a Paul McCartney che ci lavora in “una sola giornata, anzi un pomeriggio” (come rivelato dal produttore Jeff Lynne), insieme a George Harrison e Ringo Starr, riuscendo a registrare solo le chitarre di George prima di mollare. Chissà se si sono fermati almeno per l’ora del Tè.
  • Nel 2001 George Harrison muore in una stanza che al suo trapasso si illuminò intensamente, come dichiarò la moglie, Olivia Arias.
  • Nel 2023 esce “Now and Then” con le parti registrate anche da Paul e Ringo.

È incredibile tutto ciò: il tempismo, il caso, registrare solo George prima della sua morte, lavorare quindi sul provino di John e chitarre di George, senza averli li fisicamente! Questa forse è la vera forza di questo brano, più che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale o del testo in sé!

É fuor di dubbio che i Beatles rappresentano un pezzo fondamentale della storia della musica mondiale, un fenomeno unico! Ma non è nemmeno cosi scontato che tutta la loro discografia debba essere giudicata positivamente per questo. Proprio McCartney disse, in seguito al lavoro su “Now and Then”, che Harrison aveva definito il pezzo “robaccia”. McCartney dichiarò alla rivista Q nel 1997:

“A George non piaceva. I Beatles sono una democrazia, e così non l’abbiamo fatta”

E probabilmente non si riferiva solo alla qualità del nastro registrato da Lennon ma proprio al contenuto della canzone. Sarà mica un altro mistero sulla storia dei Beatles… Ma il vero mistero è: perché Ringo è sempre l’ultimo ad essere nominato? Ascoltiamo e riflettiamoci…

Marco Bernardini

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