Dicono di Noi

CITOFONARE ING. DOMENICO SPUTO

C’è da fare i complimenti a tutti gli attori, sopratutto a Maurizio Pistolesi (Domenico Sputo), in scena per tutta la durata dello spettacolo e per di più in mutande. I complimenti vanno anche alla regia (Marco Giavatto e Serena Politi) e a chi questo spettacolo l’ha scritto (Marco Giavatto, non ci pensiamo mai…ma in fondo è l’ideatore) […]; Il messaggio che mi è arrivato per quanto mi riguarda è la cosa più importante… cito Dante, perchè anche Domenico Sputo, nel mezzo del cammin di “sua” vita si è ritrovato in una selva oscura. Ecco Domenico che in realtà rappresenta tutti gli esseri umani, ad un certo punto della sua vita tira le somme, cercando di capire se ha fatto le cose giuste fino a quel momento o se ha sbagliato tutto. […] Ognuno dei personaggi di questo spettacolo ha una maschera che indossa a seconda dell’occasione. L’unica a voler bene da sempre a Domenico è Fortuna, che poi è anche l’unico trasvestimento o maschera dichiarata, ma nonostante questo è la più vera. Fortuna accetta Domenico così com’è! L’essere umano quindi, al di là di tutte le maschere che indossa, è vero solo se agisce con il cuore che il motore che manda avanti questa vita. Aspetto il vostro prossimo spettacolo!

Simona

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ATTRAVERSANDO BATTIATO
Quelli di Battiato sono “mondi lontanissimi”; veri e propri viaggi dello spirito nello spazio e nel tempo, immagini tracciate con parole e melodie, terreni fertili per menti aride.
Può succedere di sentirsi sopraffatti dalla complessità di questi luoghi in perpetua trasformazione, così ricchi di significati, citazioni e allusioni, e allora diventa facile perdersi lungo la strada.
A coloro che vogliano orientarvisi con cognizione di causa potrebbe giovare l’ausilio di una bussola e di una mappa.
Così Marco, guidato da una sincera passione per il Maestro, con il suo podcast “Attraversando Battiato”, offre all’ascoltatore questi strumenti, accompagnandolo con rispetto, leggerezza e semplicità tra una canzone e l’altra, contestualizzandole con precisione, senza nulla togliere né aggiungere.
Vale la pena concedersi una pausa di pochi minuti in sua compagnia… basta aprire la mente e alzare il volume per scoprire che viaggiare in altre dimensioni è più semplice del previsto!
                                                                                                                                                                                                                                                                                                Lavinia Bussotti
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NON SIAMO ISOLE

“La storia di Riccardo e Mina che vivono la quarantena chiusi nel loro appartamento durante la  pandemia, pone sotto ai riflettori tutta la gravità della situazione e mette in evidenza grazie agli  interpreti i vari stati d’animo scatenati dalla solitudine e dalle  difficoltà poste dal distanziamento sociale. L’emergenza Coronavirus ha lasciato in generale sulle persone una serie di conseguenze psicologiche che inevitabilmente Mina e Riccardo subiscono.  “Non siamo isole”, il progetto prodotto dai “Geneticamente Mortificati” rientra nella piattaforma Inverno Fiorentino, creata dal Comune di Firenze. Ottima l’interpretazione degli attori Marco Giavatto ed Irene Bechi che riescono a mettere in  scena con naturalezza le  emozioni vissute nel periodo della quarantena, senza mai drammatizzare anzi rendendo alcune scene molto divertenti. C’è un buon ritmo nel montaggio grazie anche ad una minuziosa regia con molti punti di forza. Ogni immagine è bilanciata. Nei due cortometraggi ritroviamo l’atmosfera intatta di quei terribili mesi primaverili passati a fare progetti, giorni infiniti a convincerci che andrà tutto bene, ad inventarci una vita nuova e mai vissuta prima di allora.”                                                                                    Laura Privileggi

MIO COGNATO

“Non è il primo spettacolo che vedo di questo giovane gruppo teatrale che mi è sempre piaciuto. Devo, però, ammettere che all’inizio ero meno propenso ad andare a vedere una rappresentazione teatrale che si sviluppasse intorno ad un tema politico, dato che non è fra i miei preferiti…Invece, mi sono dovuto ricredere e lo spettacolo si è rivelato una sorpresa positiva. Il tema politico si intreccia alle dinamiche familiari, e la storia si dipana con un ritmo veloce. Si susseguono speranze e delusioni, in uno spettacolo brillante! Non si può fare a meno di appassionarsi alla “missione” alla quale si deve immolare il protagonista, volente o nolente…ma per scoprire l’esito bisogna proprio vederlo a teatro!”                                                                                                                        Nicola

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LE MANTIENE TUTTE LUI
Ieri sera ho visto uno fra i migliori spettacoli teatrali tra quelli che abbiamo ospitato a Ponte a Ema.
Una scrittura leggera, che ti tiene appeso fino all’ultimo, che non da giudizi, ma ti fa vivere il “momento” con tutte le fragilità insite nel genere umano. Ganzo ganzo.
Stasera ritorno a vederlo…
Grazie a Marco Giavatto e tutta la sua compagnia.
                                                                             Filippo Catelani, Direttore del Teatro Ponte a Ema
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