L’Argante #63 II Monica Vitti e quel “viziaccio” che abbiamo di ricordare quando è troppo tardi

Io, personalmente mi maledico. Non è possibile ritrovarsi sempre e solo a questo punto per ricordare un personaggio così “spettacolare”. Una cosa però la voglio chiarire: non sono l’esperto di “omaggi” di questa rivista (specie per gli attori) ma per un motivo o per l’altro (almeno fino ad ora) è capitato sempre a me il compito di dover dare il doveroso congedo a questi grandi esempi di arte italiana.

Un’insostenibile malinconia, sorretta da una straordinaria leggerezza.

Monica Vitti non solo era bellissima ma era anche fiera della sua malinconica autenticità. Ha interpretato più di settanta ruoli ma è stata sempre Monica, anzi no è sempre rimasta la Vitti! Un’icona del cinema, della recitazione e di un modo di essere del tutto originale che ha superato le barriere generazionali fino ad arrivare ai giorni nostri. Voce graffiata ma potente, dizione rigorosamente romana. E’ stata l’alter ego di ogni grande attore italiano degli anni sessanta, settanta e ottanta. Ha recitato con tutti e ad ognuno ha tenuto testa, senza mai subordinarsi ai Sordi, Tognazzi, Mastroianni, Giannini, Manfredi, Gassman… perfino Eduardo.

I più grandi Registi non potevano fare a meno di lei.

Probabilmente il primo ad accorgersi dell’enorme talento dell’attrice romana è stato Michelangelo Antonioni che l’ha scelta per uno dei suoi film più celebri: L’Avventura. (Primo capitolo della Trilogia dell’incomunicabilità). Poi, ed è solo per citarne alcuni, ha lavorato con Luciano Salce, Pasquale Festa Campanile, Mario Monicelli, Ettore Scola, ancora con Sordi stavolta alla Regia. E’ stata protagonista di film indimenticabili come: Noi donne siamo fatte così di Dino Risi (dove riesce ad interpretare ben 12 ruoli diversi). Portava in scena un modello di donna che oggi farebbe fatica ad essere raccontato, è probabile che il politicamente corretto, avrebbe “mutilato” ogni singolo personaggio interpretato da Monica. Celebre la frase nel film scritto e diretto da Scola: Il dramma della gelosia (tutti i particolari della cronaca)…

Può un sistema nervoso essere ugualmente innamorato di colui che l’ha corcata di botte?

Inimmaginabile al giorno d’oggi, si dirà che erano altri tempi e si risponderà che allora il cinema era con la maiuscola. Luoghi comuni insomma, profondamente nostalgici e disincantati come tutti i “travestimenti” attoriali della Vitti!

L’ultima apparizione alla Regia e poi la malattia e la grande assenza.

Nel 1990 arriva a dirigere quello che poi sarà il suo ultimo film: Scandalo Segreto. Mentre l’ultima apparizione in ruolo televisivo è del 1992 per una mini-serie rai a fianco di Jhonny Dorelli. E’ evidente che chi scrive non ha mai avuto il piacere e forse l’onore di poter dire: << Vado al cinema a vedere un film con Monica Vitti >>. Inoltre in una società molto liquida (per come Bauman la intendeva) un’assenza di trent’anni dalle scene dovrebbe aver fatto dimenticare a tutti chi era Maria Luisa Ceciarelli (vero nome dell’attrice), invece è del tutto contrario il sentimento che ci lega alla dolce Vitti! Scontenta, nevrotica, tormentata eppure mai pesante, sempre in grado di suscitare quel qualcosa di magico ma sopratutto: costantemente capace di fare innamorare tutti di lei.

Perchè le nuove generazioni, quelle attuali e le future cercheranno sempre di Monica Vitti?

Sono convinto che non si potrà mai fare a meno di Monica, che al cinema o a teatro qualcuno ogni tanto dirà vedendo un’attrice dare il meglio di sè: << Mi hai ricordato Monica Vitti >> . Probabilmente poi, quel qualcuno la conosce appena. (Come me). Ma è nell’immaginario collettivo poter essere o poter diventare Monica Vitti! Non solo delle attrici donne, che per forza di cose la ricercheranno con più cognizione di causa, ma anche negli uomini, magari sperando di ritrovarsi una “compagna” di scena con qualche assonanza dell’attrice romana. Oppure perché no!? La osserveranno e ne studieranno le mosse per essere come lei. Io stesso, vorrei avere la naturalezza della Vitti e arrivare dritto al cuore di chi guarda, come lei fa con me. Vorrei trarre il massimo da ogni sceneggiatura o copione che dir si voglia, trovando un’attrice così eclettica pur rimanendo ferma nelle sue peculiarità. La Vitti poteva essere qualsiasi personaggio pur essendo sempre se stessa ed apparire credibile ogni qual volta. Monica è nostra per sempre e lo sarà per chi verrà dopo di noi. Adesso scusate sta per incominciare su RaiPlay (che ha fatto un bellissimo omaggio, accessibile a tutti all’attrice) Io so che tu sai che io soe non me lo posso perdere.

 

 

Articolo su Gigi Proietti (qui)

Articolo su Libero De Rienzo (qui)

Marco Giavatto

 

Potete trovare tutte le curiosità sulla carriera e la vita di Monica Vitti in questo link

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