L’Argante 172 – All i need is Love…craft

I miei precedenti interventi su L’Argante, hanno spaziato su vari temi come la musica, la letteratura, i fumetti e il cinema horror e mi sono reso conto che l’argomento e il personaggio che presento in questo articolo riesce a radunare tutte queste arti insieme: Howard Phillips Lovecraft, comunemente noto come Il Solitario di Providence. Molti lustri fa, dopo aver divorato l’opera omnia di Edgar Allan Poe, in edizione integrale, of course, e averne assorbito gli incubi gotici e gli stati d’animo tenebrosi, volevo andare alla scoperta di qualcosa di nuovo. Più o meno all’inizio di quegli anni ’80 a casa di un’amico noto nella sua libreria un bel tomo dal titolo “I mostri all’angolo della strada” di H.P.Lovecraft: dopo averne sfogliato qualche pagina sono passato dal volo sulle ali nere del Corvo di Poe e sono piombato a peso morto negli abissi ancestrali di Cthulhu.

Ho scoperto che il libro era una ristampa del 1966 ed è praticamente la prima raccolta ragionata dei racconti di H.P.L pubblicate in Italia. Lovecraft è stato uno degli scrittori più influenti nel genere dell’horror sovrannaturale e fantascientifico ma da noi è arrivato a quasi 30 anni dalla sua scomparsa. Conosciamo meglio questo genio di scrittore. Nato il 20 agosto 1890 a Providence, Rhode Island, Lovecraft è rimasto per la maggior parte della sua vita nella sua città natale. Non ha mai avuto una vita familiare serena e stabile, ritrovandosi in giovane età a vivere con il nonno e due zie. Ma non tutto il male venne per nuocere. Il nonno era un appassionato di astronomia e possedeva una vasta biblioteca, per cui il giovane Howard si buttò a capofitto nella lettura dei grandi classici e allo studio delle stelle. Pensate che a 16 anni, cioè più di vent’anni prima della scoperta ufficiale, aveva già localizzato con una teoria matematica la posizione del nono pianeta del nostro sistema solare: Plutone! L’astronomia ufficiale ha dedicato a Lovecraft un cratere su Mercurio, e sempre in suo onore, una vasta zona di Plutone è stata chiamata Chtulhu Macula. L’osservazione del cielo, i segreti del cosmo sono stati spunti di profonda ispirazione, infatti le opere di Lovecraft sono note per l’introduzione del cosiddetto “horror cosmico”, in cui l’universo è rappresentato come un luogo vasto e indifferente, e l’umanità è insignificante di fronte alle antiche entità sovrannaturali e spesso malevoli. Le influenze letterarie di Lovecraft includono autori come Edgar Allan Poe, Algernon Blackwood e Lord Dunsany dai quali ha tratto spunti per lo sviluppo del suo stile narrativo e delle sue tematiche di terrore e mistero.

I critici hanno suddiviso l’opera di H.P.L in tre categorie: Storie Macabre dal 1905 al 1920 , il Ciclo dei sogni dal 1919 al al 1927. e il Ciclo Di Cthulhu dal 1927 al 1935. Dalle opere giovanili il nostro Howard quindicenne ha già la padronanza del linguaggio letterario e il gusto per le storie cosiddette Weird che tradotto, significa strano, misterioso , sovrannaturale . Ed è proprio sul periodico Weird Tales nato nel 1923 che comincerà a pubblicare i suoi racconti. Tornando al suo soprannome Solitario di Providence ,diciamo che è un poco esagerato. Fa pensare ad un uomo chiuso dentro la sua biblioteca oscura e polverosa illuminata solo da candele tremolanti, circondato da gatti neri e fuori dal mondo e dai contatti personali. E’ stato classificato anche come misogino e razzista, ma questo è vero solo in parte. Amante dei piccoli felini, come tutti i geni da Leonardo da Vinci in poi, il suo gatto preferito lo aveva chiamato Nigger Man! Si è pure sposato, con la signora Sonia H. Greene nel 1924, una scrittrice e commerciante di cappelli originaria di New York, ma il loro matrimonio fu breve e turbolento, complicato dalle difficoltà finanziarie e dalle divergenti ambizioni di vita, cosa che alla fine portò a una separazione matrimoniale nel 1926 e Sonia si trasferì a Chicago e lui tornò nella sua amata Providence dove visse per il resto della sua vita. In termini di viaggi, Lovecraft non era un grande viaggiatore, principalmente a causa delle sue limitate risorse finanziarie. Tuttavia, si recò occasionalmente fuori dal New England, spesso per visitare luoghi storici o per incontrare altri scrittori. Le sue destinazioni includevano la Florida, il Quebec, e diverse città lungo la Costa Orientale degli Stati Uniti. Ha anche avuto alcune brevi fasi di apparente felicità, come tutti gli umani , insomma diciamo che ci ha provato ad avere una vita normale, per i canoni dei primi del ‘900 , ma dentro la sua testa si animavano mille pensieri , trame misteriose: le creature semidivine dei Grandi Antichi con a capo Cthulhu, adorato da schiere di adepti umani affiliati a culti blasfemi, il Necronomicon il libro maledetto per antonomasia, gli uomini pesce di Innsmouth, i paesaggi dai colori indescrivibili dalla geometria aliena, incubi affollati da meraviglie e mostruosità che lo hanno ispirato nella scrittura di quei racconti e romanzi brevi che ci ha lasciato in dono.

 

Il fatto è che, nonostante fosse apprezzato come autore e revisore di manoscritti di altri autori, avesse amicizie fisiche ed epistolari con scrittori già affermati, non riuscì ad elevarsi né di fama nè economicamente, ed è morto in miseria o quasi il 15 marzo 1937… che tristezza vero? Misconosciuto in vita e salito agli allori solo anni dopo la dipartita, un destino purtroppo comune a tanti artisti e geni del passato… e dopo avervi dispensato molecole biografiche del nostro H.P.L. vorrei raccontarvi di quello che ha causato l’impronta di Lovecraft sul mondo dell’horror e della cultura popolare, un impronta immensa che continua a essere fonte di ispirazione per nuove generazioni di artisti e creatori in diversi campi. L’opera di Lovecraft arrivò nelle librerie europee solo nella metà degli anni ’40 , quando la fantascienza (un nome a caso: Asimov) e il genere fantasy , (un altro nome a caso: Tolkien) entrarono nella sfera letteraria come generi importanti e seguiti da stuoli di lettori e scrittori.

Ha ispirato un vasto numero di autori moderni di horror e fantascienza, come Stephen King , Clive Barker, Ray Bradbury, consolidando così la sua posizione in uno dei pilastri della letteratura horror moderna. Ma non è tutto, anzi è solo l’inizio. La mitologia di Cthulhu e dei suoi fratelli tentacolari, i temi di terrore cosmico sviluppati principalmente nei racconti “Il richiamo di Cthulhu” (The Call of Cthulhu), “L’ombra su Innsmouth” (The Shadow over Innsmouth) e “At the Mountains of Madness”(Le montagne della follia). I suoi mostri descritti nei minimi particolari e l’invenzione di uno strano e arcaico linguaggio, ecco un piccolo esempio:

“Ph’nglui mglw’nafh Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn.”

Tradotto significa “Nella sua dimora di R’lyeh, il morto Cthulhu attende sognando”.

Tutte le invenzioni di trame cariche di suspence e terrore disseminati nella sua opera, hanno avuto un’influenza profonda e duratura anche su una vasta gamma di media e generi.

Andiamo per ordine:

Nel cinema ha influenzato numerosi registi, tra cui John Carpenter, Guillermo del Toro, Stuart Gordon, Brian Yuzna e anche il nostro caro Lucio Fulci è rimasto affascinato dalla sua visionarietà. Parlando di film devo dire che nonostante siano una trentina abbondanti i titoli dedicati a H.P.L , molti sono liberamente tratti daispirati da. Quelli che si avvicinano di più sono pochi ma buoni: Dagon e From beyond di Gordon , Il seme della follia di Carpenter , i due Reanimator di Yuzna e cito anche la prima versione filmica del 1963  La città dei mostri di Roger Corman, film tratto dal romanzo “Il caso di Charles Dexter Ward” dove il personaggio principale non è altri che l’alter ego su carta di Lovecraft.

Anche nei prodotti seriali televisivi abbiamo dei buoni risultati come in Masters of horror di vari registi o in Cabinet of curiosities di Del Toro, e di una serie dal titolo che è tutto un programma: Lovecraft Country. Ci fermiamo su cinema e televisione? Ma neanche per sogno, o per incubo, come preferite. L’astronave Lovecraft dopo varie orbite atterra sui giochi di ruolo, giochi da tavolo e nei videogames! Già dagli anni ’80 il gioco di ruolo The call of Chtulhu ha avuto un successo enorme e tradotto in una miriade di lingue e viene ancora giocato insieme ad altri titoli simili. Una curiosità: a Firenze ogni anno si svolge il torneo Il tentacolo d’oro basato su questo gioco ed è già arrivato alla diciassettesima edizione! Giochi da tavolo: primi su tutta la decina di titoli “Arkham Horror” e “Mountains of madness” e periodicamente ne escono nuove edizioni. Sui videogames sorvolo, perché sono una moltitudine.

Ok anche per i giochi ma…quando arrivano i fumetti? Pronti! Eccovi serviti! Lovecraft ha influenzato molti autori e artisti della nona Arte, perché è proprio nel disegno che le descrizioni accurate dei luoghi, dei personaggi e degli incubi si rivelano nella loro pienezza. Da segnalare, fra i tanti ,“Gli incubi di Lovecraft” di Horacio Laila, e i manga pubblicati da uno dei più famosi disegnatori lovecraftiani: Gou Tanabe. Interessanti anche gli adattamenti diretti di Mike Mignola delle sue opere con ispirazioni stilistiche e tematiche in serie come “Hellboy”. Un altro esempio notevole è “Providence” di Alan Moore, che esplora e reinventa i miti di Lovecraft in chiave moderna, mantenendo un forte senso di orrore e mistero.

E infine l’orribile bellezza Lovecraftiana arriva incisa nei dischi dei maggiori gruppi Metal: Black Sabbath, Iron Maiden, Metallica, Mercyful Fate e tantissimi altri gruppi. Personalmente seguo un genere musicale, il Black Metal, e già dal nome potete immaginare che c’è poco da scherzare. Fra i musicisti che ascolto spiccano Blut aus Nord, Akhlys, e Burzum perché producono musica abissale, più interiorizzata e rispecchia appieno il pensiero del loro ispiratore:  La più potente emozione umana è la paura ,e la paura più potente è quella dell’ignoto. Se volete ascoltare una bella play list dedicata a H.P.L, su Spotify c’è e si chiama “Call of Chtulhu” e vi ritroverete nei suoi incubi più vividi per più di 5 ore . Bella sfida eh?

Per dovere di cronaca vi segnalo, anche se mi piace meno l’idea, che c’è anche un merchandising selvaggio sull’immagine di Lovecraft e dei suoi mostri: poster, magliette, tazze e paccottiglia varia…

Concludendo caro Howard, nonostante la fervida fantasia talentuosa, non potevi certo immaginare che solo una manciata di anni dopo alla tua ascesa al cosmo, o se preferisci, alla discesa abissale accanto ai Grandi Antichi quali interesse avresti scatenato! Il tuo universo letterario composto da romanzi, racconti, revisioni, saggi sull’orrore e le centinaia di epistole scambiate con i tuoi colleghi scrittori e perdonami se non ho elencato tutto il tuo mondo e quello che è stato scritto su di te, di come il tuo lavoro sia rappresentato ancora nei media, ma questa mia mancanza verrà sicuramente colmata dalle migliaia di pagine già, e che verranno, scritte su saggi, studi, e articoli che ti riguardano. Chiudo con un’altra tua famosa frase che riguarda i mitici Grandi Antichi

“NON È MORTO CIÒ CHE PUÒ ETERNAMENTE GIACERE, E, COL PASSARE DI STRANI EONI ANCHE LA MORTE PUÒ MORIRE”.”

Blaco Massimo

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