LeImpertinenti#4: “La Sveglia”

Venerdì 28 Ottobre 2022, Teatro Kopò – Roma 

SUONA “LA SVEGLIA” AL TEATRO KOPÒ: parte la nona stagione teatrale.

Riapre (finalmente) il sipario del Teatro Kopò di Roma. Partiamo dal presupposto che sono affezionato a questo teatro avendo avuto la fortuna di vederlo crescere negli anni a partire da 2013.

Già allora mi chiedevo cosa significasse Kopò, pensavo fosse qualcosa che avesse a che fare con il teatro definito (in modo molto radical chic) “di nicchia”: che so un apparecchio scenico; un tipo di recitazione come il Metodo Stanislavskij; oppure, altra ipotesi, una cosa “così” nata dalla fantasia dei fondatori. Invece poi mi hanno spiegato: che era un altro modo di scrivere il cognome di uno dei più grandi maestri teatrali del ‘900 ovvero Jacques Copeau e dal suono della pronuncia del cognome nasce, appunto, Kopò.

“Nel 1913 a Parigi Jacques Copeau, drammaturgo attore e critico francese inaugurava il suo Théâtre du Vieux Colombiers per “reagire contro tutte le codardìe del teatro commerciale” e sostenere una recitazione essenziale, priva di manierismi che riportasse in scena i grandi classici.

Tra alti e bassi, Il Vieux Colombiers è oggi ancora attivo ed è una delle tre sale utilizzate dalla Comédie Française.

A 100 anni esatti da quel 23 ottobre 1913, il piccolo teatro di Via Vestricio Spurinna ha deciso di dedicare il suo lavoro alla figura del maestro francese, nella speranza che il secolo di attività del più famoso predecessore auguri al piccolo Kopó ugual fortuna.”

(www.teatrokopo.it)

La Svegliaovvero storie di ordinaria sopravvivenza famigliare” dà il via alla stagione 2022/2023 ed è una produzione dello stesso Teatro. Il testo è scritto da Simona Epifani ed interpretato da Francesca Epifani (due pilastri del Kopò insieme a Federica Ribezzo).

Tre personaggi: Giulia il tipico esempio di donna/moglie/mamma tutto fare che deve riuscire a conciliare il lavoro, a tempo pieno fatto di tante responsabilità, con i mille impegni che ogni genitore ha; Luca, il marito, che lavora in fabbrica per “il padrone” ed ha bisogno di moltissimo riposo per recuperare e per questo non supporta Giulia nella gestione domestico/famigliare, anzi fa di tutto per creare quei disagi che, seppur piccoli, pesano in una convivenza sbilanciata; Flavio, figlio, amato immensamente anche se, come tutti i figli, a volte fa perdere di brutto la pazienza. Dimenticavo c’è anche Max, l’assistente vocale. Tra rabbia, isterie, momenti di sconforto, gags e canzoni Giulia si racconta e ci racconta: la sua fragilità e la forza che da questa si genera per affrontare la vita, che reagisce pronta a trovare una soluzione ai problemi (come fanno la stragrande maggioranza le donne), quali sono i suoi sogni, le sue speranze e i suoi ideali e ancora il rapporto col marito, uomo dai forti tratti maschilisti e patriarcali di cui lei non vuol essere in alcun modo succube, in questo matrimonio che, come tutti, ha momenti difficili. Gli ingredienti ci sono tutti, intrisi di ironia e cinismo che non guastano mai, per raccontare quella che è una situazione vissuta in moltissime famiglie con uomini che si dedicano al lavoro come se fossero Atlante che regge mondo e donne che invece, oltre a lavorare con le discriminazioni economiche e di trattamento a tutti ben note, si fanno carico di tutto il resto (a volte mettendosi in secondo piano e trascurando se stesse).

Francesca Epifani da prova di tutte le sue qualità di attrice di esperienza riuscendo a gestire anche i piccoli inconvenienti (che spessissimo accadono in scena) con grande disinvoltura e professionalità come fossero “da copione” onorando la prima regola: “the show must go on”. Con lei lo spettacolo si muove come una sinusoide, alternando momenti di riflessione, pacati e morbidi, a momenti spigolosi, di isteria e frustrazione, più incalzanti. Tutto scorre fluente, senza annoiare tant’è che alla fine ci si domanda “Ma come è gia finito?”.

“La Sveglia – ovvero storie di ordinaria sopravvivenza famigliare”, come dichiarato dall’autrice, è stato partorito in periodo di pandemia Covid e, pur essendo ambientato in tempi normali, emerge l’elemento di “messa alla prova” del rapporto di coppia quando la quotidianità, la routine e le abitudini vengono stravolte. Ci si potrebbe chiedere se, nel 2022, ci sia ancora la necessità di affrontare un argomento come la discriminazione della donna. La risposta è, senza ombra di dubbio, “SI” perché nonostante lotte, battaglie, conquiste e tanta vuota retorica il nostro mondo, la nostra società, restano purtroppo ancora fortemente “maschiocentrici”.

Marco Bernardini

#LeImpertinenti (libere recensioni teatrali). Il nostro intento è quello di vedere gli spettacoli prima e recensirli poi, pratica oramai in disuso da parte dei maggiori #critici” del nostro tempo (che prima li commentano e poi non li guardano nemmeno). Non è nostro interesse recensire per avere accoglienze speciali o ingressi omaggio, inviti o riconoscimenti. Quello che ci preme è lo spettacolo! Per goderne sentiamo il bisogno di “svincolarci dalle convinzioni, dalle pose (e sopratutto) dalle posizioni.”  A volte perciò potrebbe capitare che queste recensioni possano piacere meno e a volte più, non avendo #obblighi” di compiacere nessuno, sarà lo spettacolo a trarne la massima attenzione.

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Invitiamo chiunque sia dotato di volontà e spirito critico a scriverci all’indirizzo email:  igeneticamentemortificati@gmail.com per pubblicare le vostre impressioni e le vostre recensioni sugli spettacoli dal vivo che avrete la possibilità e la curiosità di andare a vedere. La pubblicazione sotto il nome di #ErnestoCensere sarà garantita dallo staff della rivista in totale forma anonima, perché più che la vostra identità, ci interessa il vostro punto di vista.

La redazione.

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