Post-it || Pazza Medea [04 giugno] Teatro del Borgo.

Pazza Medea

[04 giugno 2023 ore 21:00] Teatro del Borgo. (Via di San Bartolo a Cintoia – Firenze)

Il mito di Medea figura mitologica greca che per amore superò ogni limite, è sempre tra noi.

 

“Un uomo entra nella tua mente e non ti lascia più. É la sua voce, il suo respiro, il suo odore, la sua ombra che si impossessano dell’anima. Sarà Eros il Dio della dolcezza amara quello della febbre e del tremito? (…) ”

Queste sono le parole di Medea che ancora oggi fanno meditare su quanta forza, sgomento, sconcerto possa scatenare l’amore, sentimento umano sotto certi aspetti indecifrabile. Ma chi è Medea? Oggi esiste ancora? Medea è una donna posseduta da una malattia, o da una fiamma che non si è mai smorzata, è l’ennesima dimostrazione che il suo mito non si è mai esaurito e, partendo dalla letteratura greca più antica, è arrivato ai nostri giorni in innumerevoli interpretazioni letterarie, artistiche, musicali e cinematografiche.

Pazza Medea è stato scritto nel 2022 in funzione della sua pubblicazione nell’antologia Le Immaginate a cura del Gruppo Scrittori Fiorentini interamente dedicata ai personaggi femminili della letteratura. Essendo strutturato non in forma narrativa bensì drammaturgica, il noto regista Roberto Riviello ha poi deciso di metterlo in scena insieme all’attrice fiorentina Laura Cioni la cui sensibilità verso il contenuto apertamente psicologico del testo ha reso possibile una collaborazione molto produttiva ed un ulteriore approfondimento delle tematiche. Come ha scritto nella presentazione del testo, Riviello spiega che la sua non è una ripresa della tragedia di Euripide e neppure si ispira al celebre film di Pasolini con Maria Callas nelle vesti di Medea. Nel monologo ritroviamo una Medea post-moderna nel senso che, pur rispettando la trama mitologica originaria a partire dall’amore tra Giasone e la maga della Colchide, la protagonista viene trasportata in una contemporaneità storicamente non definita.

Roberto Riviello – Regista

La contemporaneità in Pazza Medea è indicata solo culturalmente: è da poco passato il novecento ma sono ancora presenti i suoi influssi attraverso la psicoanalisi freudiana, l’anti-romanzo di Italo Svevo, il teatro di Pirandello con le sue riflessioni sulla follia e la crisi della razionalità. La Medea del monologo è una donna che ha vissuto l’esperienza dolorosa dell’abbandono prima e la tragedia del figlicidio poi. E’ impazzita e cerca di alleviare la sua inguaribile sofferenza attraverso la rimozione dell’atroce delitto commesso. Ma se non c’è autentica elaborazione del lutto (Freud), oppure presa di coscienza del delitto e pentimento (Dostoevskij), la psiche non guarisce e l’anima non raggiunge la salvezza. Per questo Medea è condannata o meglio si condanna ad una sofferenza infinita nella struttura psichiatrica in cui è stata rinchiusa.

Oltre all’attrice Laura Cioni nello spettacolo è presente il musicista Amedeo Tesi che esegue brani di autori contemporanei per sottolineare i momenti di maggiore drammaticità. La scena è unica e rappresenta la stanza di un manicomio.

 

Laura Cioni

Laura Cioni, psicoanalista e attrice, si occupa di clinica, di formazione e di educazione; collabora con Fairitaly Onlus in progetti di diffusione delle fiabe e della cultura psicoanalitica; conduce laboratori di teatro e di teatroterapia per adulti. Il suo dialogo fra la ricerca teatrale e analitica culmina nel 2017 con lo spettacolo “I Casi di Freud”, di cui è regista e interprete, scritto da Chiara Guarducci, promosso nel 2021 dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia.

 

La locandina dello spettacolo

Il testo e la regia sono di Roberto Riviello. Sceneggiatore, insegnante, risiede nel Valdarno fiorentino scrive racconti per la radio e testi teatrali messi in scena come regista. Sceneggiatore e regista del film Il più lungo giorno del 1998, che si rifà al manoscritto perduto di Dino Campana per ricostruirne il disagio esistenziale.

 

Laura Privileggi

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