LeImpertinenti#11: “L’Arte della Commedia”

Domenica 19 Maggio 2024, Teatro Argentina – ROMA.

Dal 7 maggio al 19 maggio è andato in scena a Roma lo spettacolo scritto da Eduardo De Filippo con la regia di Fausto Russo AlesiProdotto da Teatro di Napoli, Teatro della Toscana, Teatro di Roma, Elledieffe.

Fausto Russo Alesi – Foto di Anna CamerlingoScatti durante le prove.
Lo spettacolo, la scena:

Uno spettacolo scritto nel 1964, ancora attuale, ad essere protagonista è il rapporto tra Stato e Teatro. Ma anche e sopratutto il ruolo dell’arte degli artisti all’interno della società. Considerato il testo più pirandelliano della produzione eduardiana, è un’opera ambigua e allo stesso tempo farsesca. Se è vero che si può capire molto di uno spettacolo solo osservando le foto, allora avevamo già avuto la percezione di qualcosa di particolare, originale e passateci il termine: profondamente teatrale. Non è facile affrontare Eduardo o perchè lo si eleva ad un tipo di teatro tanto, a volte anche troppo, contornato da un rito liturgico che si ripete e che potrebbe rischiare alle lunghe di annoiare. Di contro si è visto spesso portarlo in scena, svuotato di ogni essenza, così che le repliche nel tempo sono diventate noiose e difficilmente in grado di attrarre il grande pubblico popolare, caratteristica tipica della fama e della storia di De Filippo.

Foto di Anna CamerlingoScatti durante le prove.
Le idee… dalla regia alla scenografia:

Dall’incontro tra la direzione registica di Alesi e le idee scenografiche di Marco Rossi, nasce e viene allestito un grande spettacolo, assolutamente da vedere. In tre mosse (e in estrema sintesi), Alesi vince la partita più difficile nel confronto con il grande maestro partenopeo:

1 – La figura aggiunta al testo del suggeritore

2 – La botola al centro della scena iniziale che diventerà, una volta innalzata la scena stessa

3 – Il commovente e spettacolare movimento finale di tutti gli attori, cadenzato in musica (chi vi scrive a ripensarci ha ancora i brividi).

Lo spettacolo dura 160 minuti è in due atti (produzione del 2023), ma anche qui c’è una forte e decisa risposta a chi mal sopporta e mal supporta il minutaggio in teatro. Questo non è fine a se stesso, per carità forse qua e là potrebbe essere asciugata, ma rimane comunque un capolavoro difficilmente ripetibile. Si vede la mano di chi ha qualcosa da dire, lo si vede nelle scelte registiche e nel rendimento del cast. Quest’ultimo, coeso, brillante, emozionante, nessuno escluso. Lo spettacolo piace ed è un’occasione per capire la vera essenza di un lavoro che nel 1964 era sottovalutato ed ora… beh ora forse è scomparso. Chi è l’attore? Perchè vive? In cosa vive? Cos’è l’artista, l’autore…? C’è tormento in tutto questo, c’è conflitto e quindi c’è Teatro.

Foto di Anna CamerlingoScatti durante le prove.
Menzioni speciali e note a margine.

Non ce ne voglia il resto del cast ma Filippo Luna e Irma Villa centrano in pieno l’animo umano nel ruolo, rispettivamente di Quinto Bassetti (medico)  e Lucia Petrella (insegnante). Quelle due storie, le loro storie, sono di gran lunga le migliori, interpretate divinamente. In grado di rimanere nella mente di chi guarda e di tenere in piedi da sole, ovvero pronte a staccarsi e diventare esse stesse autonome e quindi spettacoli nello spettacolo.

Infine ci auguriamo che l’estro di Alesi duri nel tempo e che lo porti a proporci altri capolavori di questo genere. E’ stato in grado di rendere contemporaneo ciò che a vista non lo è più. L’orologio rotto e fermo li sulla scena è indicativo, il tempo si è fermato, lo spettatore rapito ed estasiato. Tutto è perfetto e per una volta va benissimo così.

Ernesto Censere

Le foto ci sono state concesse – scattate durante le prove e quindi ancora più belle – da Anna Camerlingo che ringraziamo infinitamente per la sua gentilezza e disponibilità.

#LeImpertinenti (libere recensioni teatrali). Il nostro intento è quello di vedere gli spettacoli prima e recensirli poi, pratica oramai in disuso da parte dei maggiori “#critici” del nostro tempo (che prima li commentano e poi non li guardano nemmeno). Non è nostro interesse recensire per avere accoglienze speciali o ingressi omaggio, inviti o riconoscimenti. Quello che ci preme è lo spettacolo! Per goderne sentiamo il bisogno di “svincolarci dalle convinzioni, dalle pose (e sopratutto) dalle posizioni.”  A volte perciò potrebbe capitare che queste recensioni possano piacere meno e a volte più, non avendo “#obblighi” di compiacere nessuno, sarà lo spettacolo a trarne la massima attenzione.

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Invitiamo chiunque sia dotato di volontà e spirito critico a scriverci all’indirizzo email: igeneticamentemortificati@gmail.com per pubblicare le vostre impressioni e le vostre recensioni sugli spettacoli dal vivo che avrete la possibilità e la curiosità di andare a vedere. La pubblicazione sotto il nome di #ErnestoCensere sarà garantita dallo staff della rivista in totale forma anonima, perché più che la vostra identità, ci interessa il vostro punto di vista.

La redazione.

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