Quest’estate ho sviluppato una forma di dipendenza letteraria acuta. Dopo mesi di astinenza forzata — colpa di un anno lavorativo che mi ha risucchiato tempo, energie e forse anche un po’ di sanità mentale — ho ceduto al richiamo irresistibile dei libri.
E così, armata di IPAD, volumi cartacei e KINDLE, ho rispolverato la mia natura di lettrice compulsiva ho divorando pagine come fossero gelati al pistacchio. Poi l’estate è finita, il lavoro è ricominciato, ma per fortuna non si è spenta la mia passione/ossessione.
Ma niente paura: non chiedo aiuto.
Anzi, ho deciso di condividere con voi le mie “confessioni” di questo lungo momento all’insegna della lettura selvaggia.
Sto avendo belle sorprese, incontri letterari che mi hanno riconciliata con il piacere puro della lettura, ma anche delusioni scottanti — di quelle che ti fanno chiudere il libro con livore e pensare: “Magari qualcuno me l’avesse detto prima.”
E così, eccomi qui: a raccontarvi tutto, senza filtri, nella speranza di essere quella “qualcuno” per voi. Siccome i libri sono davvero tanti ho deciso che comincerò con oggi una rubrica a più puntate in cui denuncerò tutto ciò che penso su alcuni dei libri che sono passati dal mio comodino.
1- Il peso della farfalla; Erri de Luca

Mood di lettura:
Lettura breve e poetica, per palati sensibili alla natura e alla solitudine.
Ingredienti / Dosi:
- 1 re dei camosci anziano
- 1 bracconiere in cerca di vendetta
- 200 g di poesia sottile
- Un pizzico di malinconia e riflessione
- Una spruzzata di letteratura per l’infanzia
- Una manciata di noia leggera per lo stile un po’ ripetitivo di De Luca
Preparazione della storia:
Due solitudini agli sgoccioli della vita si incontrano: il re dei camosci, segnato dalla perdita della madre, e un bracconiere deciso a vendicarsi. Non aspettatevi scontri violenti: la tensione è sottile, fatta di gesti e silenzi, e conduce a destini intrecciati e inevitabili. Una narrazione delicata, quasi fiabesca, che mescola poesia e introspezione.
Effetto principale / Cosa lascia:
Leggerlo è come passeggiare su un crinale tra meraviglia e malinconia: si assapora la bellezza della natura e della vita, ma resta una nota di amarezza per la ripetitività dello stile di De Luca. La scrittura è sempre sagace e incisiva, ma dopo aver letto molti suoi libri si percepisce un piccolo autocelebrativo auto-ricalco. È un libro che si gusta in poche ore, ma che lascia riflessioni sul tempo, sulla solitudine e sul peso delle piccole creature – come una farfalla – che ci attraversano.
Citazione da assaporare:
“Esistono in montagna alberi eroi, piantati sopra il vuoto, medaglie sopra il petto di strapiombi.”
Voto / Livello di soddisfazione: ⭐⭐☆☆☆ (6/10)
Modo rapido / Posologia da urgenza:
Breve fiaba per adulti, quasi un Bambi per adulti. Poetico ma, se conosci bene De Luca, ripetitivo e lento. Una sola dose rapida, voto 6/10.
2- Palomar: Italo Calvino

Mood di lettura:
Lettura contemplativa e intensa, ideale per chi ama osservare il mondo nei minimi dettagli… ma richiede concentrazione e pazienza.
Ingredienti / Dosi:
- 1 signor Palomar, osservatore quasi ossessivo della realtà
- 200 g di riflessione esistenziale
- Un pizzico di linguaggio filosofico e analitico
- 1 manciata di cripticità intellettuale
- Qualche grammo di fatica estiva per seguire il flusso vulcanico del protagonista
- Una spruzzata di fascino Calvinesco
- 1 cucchiaino di autoanalisi pericolosa
- Un pizzico di disincanto per palati maturi
Preparazione della storia:
Non aspettatevi una trama lineare: i racconti seguono gli occhi e i pensieri del signor Palomar, che scruta la realtà naturale e umana con precisione quasi scientifica. Ogni osservazione diventa un piccolo studio sulla vita, sul linguaggio e sull’universo. Leggere con attenzione, prendendosi il tempo necessario, perché ogni frase può nascondere un intero mondo di riflessioni.
Effetto principale / Cosa lascia:
Leggerlo è faticoso ma profondamente appagante: porta a riflettere sul senso della vita, sull’armonia (o il caos) dell’universo e sulla complessità dell’esistenza umana. La natura vulcaniana del protagonista può rendere la lettura impegnativa, ma l’esperienza regala l’afflato di un testo criptico e intellettualmente stimolante. Dopo una seconda lettura, il fascino resta, ma con un po’ di disincanto in più: bello e stimolante, leggermente prevedibile per chi conosce già Calvino.
Citazione da assaporare:
“Palomar, non amandosi, ha sempre fatto in modo di non incontrarsi con se stesso faccia a faccia; è per questo che ha preferito rifugiarsi tra le galassie; ora capisce che è col trovare una pace interiore che doveva cominciare. L’universo forse può andar tranquillo per i fatti suoi; lui certamente no.”
Voto / Livello di soddisfazione: ⭐⭐⭐⭐☆ (7,5/10)
Posologia / Modalità d’assunzione:
Leggere lentamente e con concentrazione; richiede tempo e attenzione. Non adatto a chi vuole una lettura veloce o superficiale. Ogni riga va seguita e interiorizzata per coglierne appieno il senso.
3- Arcodamore; Andrea De Carlo
Mood di lettura:
Lettura noiosa e tossica, adatta a chi vuole annoiarsi dietro a dinamiche di amore estremo.
Ingredienti / Dosi:
- 1 Leo Cernitori, fotografo di still life egocentrico
- 1 Manuela Duini, musicista arpista con passato difficile
- 200 g di passione tormentata
- Un pizzico di gelosia, odio e oscurità
- un tot non ben definito di descrizioni minuziose di amplessi casuali
- Una spolverata di banalità narrativa
- Vuoto post-lettura a volontà
Preparazione della storia:
La trama segue l’arco emotivo di una relazione tormentata tra Leo e Manuela: passione, gelosia, odio e oscurità si alternano mentre lei cerca di proteggere un passato difficile. L’andamento segue metaforicamente un arco, con alti e bassi fino a una potenziale discesa. Purtroppo, la narrazione soffre di prospettiva maschilista e descrizioni sessuali casuali che rendono il testo a tratti ridicolo e poco credibile.
Effetto principale / Cosa lascia:
Trama banale e sessista di amore tossico: si percepisce chiaramente la prospettiva maschilista, assolutamente ignorante della vera natura femminile. Pare che appena lui passa, tutte le donne si sconvolgano. Le descrizioni minuziose di amplessi, messe a caso, ricordano più un porno di Topo Gigio che letteratura erotica. Non che le descrizioni sessuali non possano fare letteratura, ma qui sembrano completamente fuori luogo. Moravia ha descritto meglio questi temi; dopo di lui il vuoto, punto.
Citazione:
Meglio non saperla. La vostra innocenza letteraria ringrazierà. 😅
Voto / Livello di soddisfazione: ⭐☆☆☆☆ (5/10) – solo perché esiste di peggio… e lo vedremo-
Posologia / Modalità d’assunzione:
Statene lontani.
4- L’eleganza del riccio; Muriel Barbery

Mood di lettura:
Lettura delicata e riflessiva, con momenti di lentezza filosofica ma punte di ironia e leggerezza.
Ingredienti / Dosi:
- 1 portinaia apparentemente ordinaria, ma con una cultura nascosta degna di un’enciclopedia
- 1 giovane osservatrice brillante e disillusa
- 200 g di lettere ironiche e spiritose
- Un pizzico di filosofia quotidiana e riflessioni esistenziali
- 1 figura esterna che porta ritmo e novità
- Una spolverata di delicatezza e sensibilità
- Finale intenso, con un tocco drammatico ma non soffocante
Preparazione della storia:
La narrazione segue la vita quotidiana di due donne che vivono in un elegante palazzo parigino. La portinaia nasconde la sua vasta cultura dietro un’apparenza semplice, mentre la giovane protagonista osserva e commenta il mondo con ironia e saggezza precoce. L’arrivo di un nuovo personaggio rompe la routine, riaccende il ritmo della storia e svela la bellezza nascosta nelle piccole cose della vita.
Effetto principale / Cosa lascia:
Inizio lento, con lunghe riflessioni filosofiche che allungano la lettura, ma le lettere della giovane protagonista portano ironia e leggerezza. Con il progredire della storia, il ritmo si rianima e si percepisce la profondità dei personaggi e la delicatezza della narrazione. Anche se il finale ha momenti drammatici, resta impressa soprattutto la sensibilità e la bellezza della vita raccontata attraverso i dettagli quotidiani.
Citazione da assaporare:
“Mi dico che forse in fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. È come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo, un sempre nel mai. Sì, è proprio così, un sempre nel mai. D’ora in poi, per te, andrò alla ricerca del sempre nel mai. La bellezza, qui, in questo mondo.”
Voto / Livello di soddisfazione: ⭐⭐⭐⭐☆ (7,5/10)
Posologia / Modalità d’assunzione:
Richiede pazienza e attenzione, soprattutto all’inizio. Lettura lenta consigliata per chi ama cogliere dettagli, ironia e piccoli frammenti di filosofia quotidiana. Bello e coerente anche il film che consiglio di vedere dopo la lettura.
5- Un amore; Dino Buzzati
Mood di lettura:
Letteratura pura, elegante e riflessiva. Lettura lenta e intensa, perfetta per chi ama l’esistenzialismo anni ’50-’60.
Ingredienti / Dosi:
- 1 architetto milanese di mezza età, ossessionato dai propri sentimenti
- 1 giovane donna enigmatica, affascinante e sfuggente
- Una dose di amore tormentato e disturbato
- 200 g di solitudine e noia
- Un pizzico di ossessione e desiderio inappagato
- Scrittura elegante, a tratti vicina allo stream of consciousness
Preparazione della storia:
La narrazione segue un uomo maturo alle prese con un amore ossessivo e tormentato. Il romanzo esplora i sentimenti, la solitudine e il senso della vita attraverso la prospettiva del protagonista, che cerca significato e intensità in una relazione complessa e disfunzionale. La scrittura elegante e precisa riesce a trasmettere la psicologia profonda del personaggio e il peso delle sue emozioni.
Effetto principale / Cosa lascia:
La trama è piuttosto prevedibile: amore malato e disturbato, solitudine e noia sono i temi centrali. Moravia ha scritto meglio certe dinamiche amorose, ma niente da dire sulla scrittura di Buzzati, che talvolta, per seguire le paturnie del protagonista, si svincola dalle regole grammaticali per sperimentare quasi uno stream of consciousness italiano. Nonostante la trama sempre un po’ simile, la prosa elegante rende la lettura un’esperienza letteraria autentica.
Citazione da assaporare:
“Lui la amava per se stessa, per quello che rappresentava di femmina, di capriccio, di giovinezza, di genuinità popolana, di malizia, di inverecondia, di sfrontatezza, di libertà, di mistero. Era il simbolo di un mondo plebeo, notturno, gaio, vizioso, scelleratamente intrepido e sicuro di sé che fermentava di insaziabile vita intorno alla noia e alla rispettabilità dei borghesi. Era l’ignoto, l’avventura, il fiore dell’antica città spuntato nel cortile di una vecchia casa malfamata fra i ricordi, le leggende, le miserie, i peccati, le ombre e i segreti di Milano. E benché molti ci avessero camminato sopra, era ancora fresco, gentile e profumato.”
Voto / Livello di soddisfazione: ⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐☆ (8/10)
Posologia / Modalità d’assunzione:
Richiede attenzione e voglia di seguire i pensieri complessi del protagonista. Perfetto per chi ama la letteratura esistenziale e le riflessioni interiori profonde.
6- Avrò cura di te; Massimo Gramellini & Chiara Gamberale
Mood di lettura:
Lettura melensa e consolatoria, pensata per chi ama dialoghi surreali con angeli custodi, ma irritante per chi cerca coerenza narrativa.
Ingredienti / Dosi:
- 1 donna di 36 anni alle prese con una separazione
- 1 angelo custode loquace e surreale
- Dialoghi notturni e introspezione facile
- 100 g di tentativi di crescita personale
- Un pizzico di assurdità narrativa
- Finale preconfezionato che stravolge la coerenza
Preparazione della storia:
La protagonista, dopo la separazione, vive un’esperienza surreale parlando con il proprio angelo custode. Questi dialoghi dovrebbero aiutarla a ritrovare coraggio e ascolto di sé, in un contesto che mescola introspezione e spiritualità semplificata.
Effetto principale / Cosa lascia:
Una cagata mondiale. Una banalizzazione totale sia delle relazioni umane che di quelle con gli esseri celesti. Sono rimasta schifata dal capitolo finale con l’ecografia di due gemelli: per tutto il libro lei vive da separata e cerca di guadagnarsi un minimo di dignità da sola convivendo con il peso del fatto che se non ha avuto figli era perché non fosse pronta (verità sciorinatale da una mezza sciamana in Sud America). Poi, all’ultimo, non sapendo più dove collocare una donna sola la fanno rimettere con l’ex marito e in tempo zero si riproduce addirittura con due feti. Ma andatevene affanculo voi due e la casa che vi ha editato, bocciato. Avrei voluto bruciarlo; non escludo di buttarlo nella carta. Gramellini mai più.
Citazione:
Meglio non saperla: la storia è già abbastanza assurda così.
Voto / Livello di soddisfazione:
⭐☆☆☆☆☆☆☆☆ (1/10)
Posologia / Modalità d’assunzione:
Statene lontani.
Salutandovi e ringraziandovi per questa preziosa occasione di condividere e intrecciare insieme riflessioni e passioni, vi do appuntamento alla prossima puntata di questa rubrica, dove esploreremo altre sei opere letterarie da osannare o — perché no — sconsacrare insieme.
Potrebbe sembrare un gesto di poco conto, quello di consigliare o sconsigliare un libro. Eppure mai parole furono più vere di quelle del nostro lungimirante Daniel Pennac
“Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”
Serena Politi



