“È da un po’ di tempo che non facevamo musica insieme. Avevamo preso una pausa nella primavera del 1982 e ora abbiamo deciso di concluderla“, ha annunciato il gruppo in un comunicato.
Diciamo la verità, nessuno se lo aspettava più.
Specialmente perchè dopo che un produttore nel 2009 offre a una band come gli ABBA un miliardo (si, miliardo) di dollari per tornare e si vede rifiutare l’offert, le speranze si chiudono del tutto e per sempre.
Invece questi 4 amici si rivedono, passano qualche giorno insieme, la musica è sempre una grande passione che li accomuna e quasi per scherzo entrano in uno studio di registrazione e incidono un paio di pezzi. Da due diventano tre, quattro. E si dicono “ok, è un album, lo pubblichiamo allora?”.
«Ci siamo resi conto che essere dove siamo ora è incredibile. Ancora amici, leali fra di noi, dopo 40 anni. A chi è successo? A nessuno». Da questo pensiero, raccontano, è nata «I Still Have Faith In You, primo di due singoli già disponibili e che anticipano il nuovo Album».
E così, spontaneamente, non per soldi o per fama (figuriamoci, persone assenti da 4 decadi di certo non sono interessate a “tornare famosi” – come se qualcuno li avesse dimenticati e la loro fama fosse poi diminuita.. ma figuriamoci!)
E lo hanno precisato in un passo delle loro dichiarazioni qui sotto.
ABBA Interview 2021
Andersson: «All’inizio c’erano queste due canzoni. Poi in studio abbiamo detto, cosa dite ragazze, ne facciamo altre? Anzi, perché non facciamo un album?»:
Ulvaeus: Quando Benny mi ha suonato al piano la melodia di Faith in You ho capito che avevamo qualcosa in mano. È una canzone che parla un po’ di noi, del fatto che è quasi inconcepibile essere dove siamo, non c’è fantasia che avrebbe potuto anticiparlo, fare un nuovo album dopo 40 anni ed essere ancora grandi amici e provare piacere nella reciproca compagnia. Appena in studio ognuno è entrato nei ruoli abituali, non sembravano passati 39 anni».
Andersson: «Nelle nuove canzoni c’è ovviamente una certa maturità, c’è la nostra esperienza e ci sono gli anni di amore per quello che facciamo».
Ulvaeus: «Vorremmo chiarire che se non pensassimo che è buono, non lo pubblicheremmo. E comunque c’è un vecchio modo di dire nel music business: “Non far passare più di 40 anni tra i tuoi album…”».Andersson: «Nello show non ci saranno tutte le canzoni dell’album semplicemente perché non erano ancora pronte quando lavoravamo con la Industrial Light and Magic»:
Ulvaeus: «Lo studio sembrava un quartier generale della NASA. Abbiamo lavorato per cinque settimane con gli elmetti, tutti e quattro sul palco a farlo»:
Andersson: «Abbiamo dovuto tagliarci le barbe. È stata la cosa peggiore».
Ulvaeus: «Le ragazze, vorrei precisare, non hanno dovuto radersi».
Andersson: «Ed è una buona idea aver fatto tutto questo prima di essere morti».
Ulvaeus: «Sì, se lo fai da vivo è un po’ più accurato».
Andersson: «Speriamo che le nuove canzoni vi piacciano. Certo non possiamo competere con Drake, non capiamo gli ingredienti delle canzoni di oggi, non potremmo emulare i moderni artisti pop».
Ulvaeus: «Ma non è per arretratezza tecnologica. Benny è sempre stato al passo con la tecnica, aveva uno dei primi Minimoog».
Andersson: «Ce l’ho ancora! Quello bianco».
E così dopo 40 ANNI finalmente tornano gli ABBA. E li aspettavamo comunque senza aspettarli più (senza sperarci più!). Li aspettavo anche io che sono nato due anni dopo il loro ultimo lavoro, The visitors del 1981.
ABBA Voyage, il nuovo album
Perchè anche io, come i miei genitori e i ragazzi degli anni ’60, ci sono comunque cresciuto con la grande musica e gli ABBA hanno fatto sempre grande musica. E non parlo di Dancing Queen, me ne sono sempre fregato di quelle grandi hit di successo li. Io parlo anche e soprattutto delle loro “piccole” canzoni (Two for the price of one), capaci di narrare una storia con la musica e anche con la parole (piccole poesie o brevi racconti quasi) e non fatte di lyrics a vanvera come questi straccioni che fanno musica oggi e che infatti scompaiono domani, che “rappano”, “trappano”, mettono parole a caso altisonanti e non si capisce nulla di quello che vogliono dire (perchè nulla hanno da dire) e si fottono nel tempo di un’estate (e meno male). No, gli ABBA restano. Anche con un’assenza di 40 anni. Perchè facevano Musica e FANNO Musica.
ABBA Track List
La track list di ‘Voyage’:
I Still Have Faith in You
When You Danced with Me
Little Things
Don’t Shut Me Down
Just a Notion
I Can Be That Woman
Keep an Eye on Dan
Bumblebee
No Doubt About It
Ode to Freedom
ABBA Tour
Nel 2018 gli ABBA si riuniscono e incidono due nuovi brani, dei quali uno dal titolo I Still Have Faith in You. A settembre 2021, dopo aver inaugurato con successo il loro canale ufficiale su TikTok, il gruppo ha annunciato il loro primo album in studio dopo quasi 40 anni, Voyage, in uscita il successivo 5 novembre.
In contemporanea, oltre alla pubblicazione del doppio singolo I Still Have Faith in You/Don’t Shut Me Down, viene rivelata anche la programmazione di un concerto virtuale a 10 elementi previsto dal 27 maggio 2022 presso il Queen Elizabeth Olympic Park di Londra, un’arena da 3000 posti.
È già possibile pre-registrarsi per acquistare i biglietti su abbavoyage.com mentre i biglietti saranno in vendita da martedì 7 settembre.
Agnetha Fältskog, Björn Ulvaeus, Benny Andersson e Anni-Frid Lyngstad si materializzeranno sul palco come ologrammi, accanto a una live band di 10 elementi: «Con l’aiuto di noi stessi da giovani, viaggeremo nel futuro. È qualcosa che non è mai stato fatto prima», ha detto la band.
Le loro versioni digitali sono state create dalla Industrial Light & Magic di George Lucas, con mesi di riprese in motion capture e daranno vita al «concerto più strano e spettacolare che sia mai possibile immaginare».
ABBA Story
Nati nel 1972, in attività per un decennio, i quattro svedesi all’epoca erano anche due coppie nella vita: Björn Ulvaeus e Benny Andersson, musicisti e compositori, collaboravano dalla metà degli anni 60. Poi Ulvaeus conobbe Agnetha Fältskog, bionda, bellissima, già promettente popstar in Svezia, e Andersson si fidanzò con Anni-Frid Lyngstad, partita giovanissima dal jazz. Con quasi 400 milioni di album venduti in tutto il mondo, una vittoria ancora memorabile all’Eurovision Song Contest nel 1974 con Waterloo, 17 hit al primo posto in classifica e più di 16 milioni di stream globali alla settimana, gli Abba sono uno dei gruppi musicali più di successo di tutti i tempi. Fin dal loro esordio con il primo album Ring Ring nel 1973.
Abba Gold, il loro famosissimo greatest hits, originariamente pubblicato nel 1992, ha recentemente superato la millesima settimana sul UK Album Chart, diventando il primo album della storia a raggiungere questa meta.
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Questo si che è un anno bello per la Musica! Bentornati agli ABBA!
Stefano Chianucci