Oggi ero “indaffaratissimo”, sul letto, sdraiato, le mani con le dita intrecciate sul petto, tipo salma, fermo, in silenzio a guardare il ventilatore a soffitto,(quelle che cominciano ad avere quella polvere nero\grigiastra, che a Roma chiamiamo “zella”), non sbattevo nemmeno più le palpebre. Mi sovviene dunque un pensiero tra una miriade di altri pensieri che […]