“Donne di strada, per palesare il concetto che la strada accoglie donne di ogni tipo, senza discriminazioni. Donne in strada, per invitare ad uscire dalla propria casa, dal proprio habitat, superando la paura di ritrovarsi in situazioni dove non ci si sente al sicuro.”
L’Associazione FOTOGRAFAREDONNA-APS lavora da anni, sviluppando prevalentemente progetti come “Fotografare l’immagine donna” e “Nuovi occhi per l’immagine donna” allo scopo di riflettere e contrastare l’immagine femminile rappresentata dai media e dalla pubblicità in generale.
Ha effettuato durante il trascorrere del tempo, corsi di formazione, workshop, rassegne fotografiche.
Ha organizzato momenti di dibattito, confronti, tavole rotonde e convegni ospitati alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste. Ha pubblicato calendari che ritraggono donne lontane da stereotipi di genere. Le modalità di realizzazione hanno sempre il fine di valorizzare la figura femminile. Donne comuni, donne che lavorano, che gravitano nelle associazioni, donne socialmente impegnate, donne che ricoprono cariche di responsabilità, giovani studentesse e casalinghe, operaie e insegnanti.
Ogni progetto di FOTOGRAFAREDONNA-APS nasce con il fine di comunicare un messaggio incisivo rivolto all’universo femminile, attraverso gli scatti originali e coinvolgenti di una equipe di fotografe professioniste presiedute dalla dottoressa Marisa Ulcigrai. Attimi particolari fermati, fissati nell’obbiettivo e rivolti ad un vasto pubblico. L’Associazione si propone costantemente l’attuazione di mostre, esposizioni, che puntino ad esaltare l’emancipazione femminile. Gigantografie affisse sugli spazi pubblicitari degli autobus ad esempio, rivolte a tutta la cittadinanza per affrontare il tema della rappresentazione dell’immagine donna nel suo quotidiano, mentre cucina, mentre scrive al computer, mentre è in fabbrica, mentre accudisce i propri figli. Rappresentazioni lontane da stereotipi e sovrastrutture.
Un compito arduo ma che solo la fotografia può assolvere coinvolgendo tutta la popolazione sia uomini che donne, per poter così diffondere la cultura ed il rispetto tra i sessi, per garantire la piena realizzazione delle pari opportunità.
Conosciamo più da vicino FOTOGRAFAREDONNA – APS:
L’ Associazione FOTOGRAFAREDONNA – APS, nata nel giugno 2008 con finalità di promuovere attività ispirate a principi di pari opportunità tra uomini e donne e rispettose dei diritti inviolabili della persona, riunisce fotografe professioniste, artiste, studiose e cultrici dell’arte fotografica e si propone di promuovere la creatività femminile mediante attività di formazione e produzione fotografica e di approfondire la conoscenza della produzione artistica di genere attraverso l’organizzazione di mostre e convegni. Ha iniziato la propria attività con l’esposizione della mostra fotografica “Ritratto e Autoritratto”, (sala Giubileo di Trieste) il risultato di un percorso di formazione sulla costruzione dell’identità femminile e la presentazione del catalogo con il patrocinio e il contributo della Provincia di Trieste . Ha promosso , durante l’anno 2009 il progetto “FOTOGRAFARE L’IMMAGINE DONNA” che è stato organizzato attraverso un corso di formazione, la raccolta di una rassegna fotografica, il calendario 2010 e l’omonimo convegno (Dicembre 2009) alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste. Nell’autunno 2010 ha collaborato con la FNAC di Milano per la realizzazione del MAGAZINE SPECIALE 10 ANNI DI FNAC in Italia 2000 – 2010 con un servizio sulla poetessa Alda Merini.
Nel dicembre 2010, con il contributo del Comune di Trieste ha organizzato l’evento FOTOGRAFARE L’IMMAGINE DONNA con la presentazione del calendario 2011, la mostra fotografica omonima (Teatro Miela 14 dicembre 2010 – 14 gennaio 2011) un dibattito tavola rotonda sullo stesso tema. Nel 2011 ha collaborato al progetto COMCITA, percorsi di cittadinanza attiva per donne migranti, con il patrocinio della Provincia di Trieste (documentazione e pubblicazione report). Nell’anno 2012 con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, il contributo e il patrocinio della Provincia di Trieste, del Comune di Trieste, del CPO della Provincia di Trieste e con il patrocinio del Comitato Pari Opportunità dell’Università degli Studi di Trieste, ha realizzato il progetto FEMMINILEREALE . Per la rappresentazione della dignità delle donne: esposizione fotografia sugli spazi pubblicitari degli autobus della Trieste Trasporti Giugno 2012: partecipazione al progetto europeo “Women’s Heritage: Contribution to Equality in Culture” (progetto europeo organizzato dalla Casa Internazionale delle Donne) Ottobre 2012: workshop fotografico FEMMINILEREALE all’Università degli studi di Trieste in collaborazione con il comitato Pari Opportunità dell’Università di Trieste Novembre- Dicembre 2012 realizzazione volume fotografico “Femminilereale” Febbraio 2013: Auditorium Museo Revoltella convegno FEMMINILEREALE momento conclusivo del progetto e presentazione dell’omonimo volume.
Grazie all’elaborato percorso intrapreso e la buona riuscita del prodotto l’Associazione si è impegnata a divulgare il progetto e la presentazione del libro anche in altri luoghi, sia nella Provincia di Trieste che fuori regione e all’estero. Marzo 2013: Milano Palazzo Reale: Il progetto, da cui è nato il libro, è risultato finalista nella categoria “Affissioni” al PREMIO IMMAGINI AMICHE promosso dall’UDI donne italiane e dal Parlamento Europeo ed è risultato vincitore per la stessa categoria nella scelta del voto popolare. Settembre 2013: Museo etnografico Lubiana SEM (mostra espositiva, presentazione libro e progetto FEMMINILEREALE). Tavola rotonda con esperte dell’università degli studi di Lubiana (clicca qui per saperne di più). Con il patrocinio del Comune di Lubiana. Presentazione del progetto e del libro anche a Belluno, 29 novembre – 8 dicembre 2014 in occasione del 10° anniversario dell’apertura del Centro Antiviolenza dell’Associazione “Belluno Donna” (Il Centro infatti è stato aperto il giorno 01/12/2004 ed ha offerto l’unica risposta concreta al problema della violenza contro le donne sul territorio bellunese. Nel corso del decennio 2004 – 2014 il Centro ha accolto oltre 500 donne di tutte le età, nazionalità, classi sociali e religioni, vittime di violenze fisiche, psicologiche, sessuali ed economiche).
Ottobre 2014 con il progetto FUORI DOVE LA PARITA’ NON ESISTE, presentato alla Regione FVG Lavoro-Pari Opportunità, l’Associazione è risultata idonea al contributo per iniziative dirette a diffondere la cultura del rispetto tra i sessi e la piena realizzazione delle pari opportunità tra donna e uomo . Nel Marzo-Novembre 2015 mostra itinerante SULLE VIE DELLA PARITA’ in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità del Comune di Trieste e dell’Associazione Toponomastica Femminile. Gennaio-settembre 2015 corso di formazione inerente al progetto “Fuori dove la parità non esiste.” Settembre 2016 partecipazione agli Stati Generali delle donne di Milano con il progetto FEMMINILEREALE. Marzo 2016 presentazione dell’Associazione e dei progetti realizzati presso il Salone d’Onore del Municipio di Palmanova. Maggio 2016 pubblicazione e presentazione del libro e mostra fotografica del progetto FUORI DOVE LA PARITA’ NON ESISTE. TOPONOMASTICA FEMMINILE A TRIESTE E PROVINCIA. Maggio 2016 Poste Italiane, Mostra fotografica e presentazione dell’Associazione in occasione della Giornata Nazionale per la Salute della donna, e dell’Annullo Filatelico dedicato alla salute della donna. Giugno 2016: Workshop di fotografia CSM Fiumicello (Udine) sulle tracce dei luoghi di GIULIO REGENI. Dicembre 2016 mostra fotografica SPAZI RITROVATI, in collaborazione con la Fondazione benefica Kathleen Foreman Casali. Marzo 2018 partecipazione esposizione alla Biennale Internazionale Donna Porto Vecchio Trieste con un lavoro sulla toponomastica femminile. Gennaio 2019 – Giugno 2019 Organizzazione corsi di formazione sull’immagine fotografica e corso di formazione su “Fotografe di strada” contro gli stereotipi della rappresentazione delle donne Settembre-Ottobre 2020 – MERCATO COPERTO DI TRIESTE, esposizione fotografica e workshop interattivo con i visitatori del mercato. Maggio 2021: Museo ex lavatoio di Trieste realizzazione del progetto “il confine” per un racconto al femminile: uno sguardo femminile sulla città, sui confini geografici e personali Imposti da un lungo periodo di pandemia. In collaborazione con il Comune di Trieste Febbraio 2022: corso di formazione sulla rappresentazione dell’immagine donna. Settembre-ottobre-novembre 2022: realizzazione del “CALENDARIO IDEALE 2023” finanziato e patrocinato dal Comune di Trieste (Pari Opportunità). Dicembre 2022: Incontro pubblico per presentazione calendario e tavola rotonda sul tema della parità di genere a livello visivo e rappresentativo (Libreria Minerva -Trieste). Maggio e giugno 2023: corso di formazione sull’immagine fotografica femminile. Marzo-aprile 2024 corso di formazione “NON SOLO SELFIE” ritratto e autoritratto come ricerca autobiografica con il finanziamento e il patrocinio del Comune di Trieste. Giugno- Luglio 2024 corso di formazione “DONNE DI/IN PER STRADA” con il contributo della Regione FVG 18. (Molteplici sono gli impegni portati a termine da FOTOGRAFAREDONNA – APS, non abbiamo potuto elencarli tutti e sottoscrivere i nomi di ogni partecipante ai vari progetti).
“DONNE DI /IN PER STRADA”:
Il progetto è stato finanziato dall’Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia. Ha visto la realizzazione di un corso di formazione, una mostra fotografica all’aperto nell’antico Ghetto di Trieste che è stata accolta anche negli eventi culturali della Barcolana famosa regata velica triestina, nello scorso mese di ottobre. A breve uscirà il calendario 2025 “Donne di in per strada”. Il nuovo calendario si potrà avere con un contributo volontario all’Associazione e verrà presentato il prossimo 16 DICEMBRE al KNULP DI TRIESTE durante una tavola rotonda dedicata all’argomento. Il progetto, valorizza in chiave innovativa la presenza della figura della donna sulla strada intesa come partecipante attiva di uno spazio pubblico che apra a visioni, rumori, colori, incontri e libertà di espressione allo stesso tempo, dove la donna possa sentirsi voluta e consapevole del proprio stare al mondo e del suo ruolo in una società in cui al contrario spesso non si sente al sicuro. Si intende cioè confutare la rappresentazione tutt’altro che rispettosa di un’immagine di donna irrigidita in uno stereotipo senza tempo e senza storia, sempre più proposta ed edulcorata dai media e dalle figurazioni nei nuovi strumenti digitali, che non lasciano spazio ad altre visioni dell’immagine femminile e del suo stare al mondo. In tal senso quindi il lavoro implica una nuova prospettiva sulla fruizione dei luoghi e degli spazi pubblici da parte di donne che spesso e per diversi motivi rischiano di diventare segmenti sociali caratterizzati da situazioni di marginalità, così da favorire una maggior consapevolezza delle proprie opportunità, anche attraverso le attività formative proposte, per la crescita e il consolidamento delle competenze e per una maggiore confidenza in sé stesse. L’obiettivo del progetto è quindi ritrovare, riscoprire e favorire una nuova narrazione della donna e del suo ruolo integrato nel tessuto sociale pubblico, dove ricercare personalità autentiche, identità e sguardi diversi, che riescano ad incontrarsi, riconoscersi e raccontarsi diventando allo stesso tempo oggetto e soggetto attivo della rappresentazione: Donne di strada, per palesare il concetto che la strada accoglie donne di ogni tipo, senza discriminazioni. Donne in strada, per invitare ad uscire dalla propria casa, dal proprio habitat, superando la paura di ritrovarsi in situazioni dove non ci si sente al sicuro, ma al contrario essere incentivate a cercare nuove visioni. Donne per strada, per valorizzare le donne che il progetto permetterà di incontrare lungo il cammino: protagoniste nel tessuto sociale. Donne calate nell’ambito lavorativo, ma anche in quello ludico; spesso impegnate e in prima linea sfilando in occasione di manifestazioni in difesa dei diritti umani, altre volte attive nelle rivendicazioni sociali, altre ancora per la lotta in difesa dell’ambiente. Ma anche le molte donne straniere che si mescolano e si confondono con quelle italiane e che spesso nelle narrazioni mediatiche che raccontano l’arrivo di nuove culture scompaiono dietro al racconto degli uomini sugli uomini. Tutte donne, viste e fotografate dalle donne, per raccontare come “l’atto del fotografare” implichi complessità, così come sono complesse le rel-azioni, gli spazi e i ruoli della donna nel mondo, e come l’aspetto della “strada” possa essere indagato e sviluppato da una prospettiva femminile e personale, per coglierne ed elaborarne i vari aspetti. Il target principale per la realizzazione delle attività saranno giovani donne di tutte le culture.
Per conoscere più da vicino il pensiero della dottoressa Marisa Ulcigrai, fotografa e Presidente Associazione FOTOGRAFAREDONNA – APS, riportiamo un suo commento riportato nella prefazione di “Femminile Reale” progetto del 2012:
“Perché femminile?Perché questo era il focus del nostro lavoro e reale per il doppio significato che contiene questa parola, nel senso di concreto, esistente visibile, ma anche regale, regio.Così infatti voleva essere il femminile che avremmo rappresentato , veritiero, tangibile e contemporaneamentealto, elevato, testimonianza di dignità. La fotografia come un’urgenza, un’inderogabile necessità,per coagularein immagini i nostri pensieri , esperienze, sensazioni, vissuti. Per raccontare, descrivere e reinterpretare, contrastare altre narrazioni di femminile con cui volevamo confrontarci. Con la convinzione che le immagini si ridefiniscono solo con le atre immagini e non c’è parola o scritto che possa sostituirle.Così ci siamo limitate a fotografare donne che “ornavano” la città . Visione obbligatoria nello spazio urbano. Perché un televisore si può spegnere, un giornale si può non comprare ma dalle immagini pubblicitarie non ci si può sottrarre. Le assorbiamo inconsciamente mentre giriamo per le strade della città. Immagini di donne belle, perfette e voluttuose. Da anni si invoca la necessità di una rappresentazione più veritiera e rispettosa dell’universo femminile. E’ un dibattito acceso in Italia che coinvolge trasversalmente associazioni di donne di diversa estrazione sociale appartenenti a svariate correnti politiche e culturali. Ma dal materiale da noi raccolto emergono solo immagini lesiveche negano ogni possibile rappresentazione della realtà. Nostra intenzione era dare un volto ad ogni donna fermare lo sguardo sulle donne che ogni giorno vivono nelle nostre città . Dare a loro la possibilità di mostrarsi e di concretizzarsi in forma “reale” non certo per proporre nuovi modelli né tantomeno per censurare quelli esistenti , ma allo scopo di far riflettere e cercare altre possibilità. Per ribadire la cultura dell’uguaglianza, delle pari opportunità e per contrastare la violenza dell’omologazione imperante con cui viene proposta l’immagine della donna oggi.Credo che la fotografia abbia il potere come qualsiasi forma d’arte di cambiare le perosne, certo non immediatamente , non attraverso un cambiamento radicale cosciente ma incidendo sullo spirito e sull’animo di chi percepisce l’esistenza.”
L’Associazione FOTOGRAFAREDONNA – APS ha la sua sede legale a Trieste in Via Fabio Filzi 1.
Telefono 040368045.
mail: info@fotografaredonna.it, pec: fotografaredonna@pec.csvfvg.it
sito web: www.fotografaredonna.it
Svolge la sua attività anche presso altre sedi come la Casa Internazionale delle Donne, l’Università degli Studi di Trieste e nelle sedi espositive dove viene ospitata.
Laura Privileggi